L’obiettivo del progetto era di rivisitare completamente l’immagine datata, degradata e disordinata della sede storica della CGIA, molto visibile da via Torre Belfredo – importante arteria della zona direzionale di Mestre – su cui prospetta. Il progetto, fortemente condizionato dalle forometrie immodificabili, ridefinisce i prospetti con sottili marcapiani neri continui che scandiscono le campiture dei piani superiori in lamiere grecate irregolari, color bronzo, piegate a disegno. Per contrapposizione il piano terra assume il ruolo di basamento grazie ad un rivestimento con grandi lastre nere di gres. L’irregolarità delle piegature, il loro disallineamento e la vernice bronzea determinano un’immagine vibrante e mutevole con la luce solare, enfatizzata dalla presenza dei marcapiani, delle imbotti e del basamento scuri. Sopra l’ingresso un grande pannello in maglia metallica forata ha la doppia funzione di mascherare i terrazzini retrostanti e di sostenere l’insegna dell’Associazione.